La sorpresa 2025 per le partite iva, vediamo che cosa aspetta i titolari con i nuovi regolamenti in vigore.
Per le partite Iva il prossimo anno si aprirà con delle importanti novità che certamente avranno un peso notevole e delle quali conviene cominciare a tener conto. Le novità entreranno in vigore fin dal primo gennaio del prossimo anno e quindi bisognerà adattarsi al nuovo regime IVA.
Le nuove regole introdotte derivano dal recepimento di alcune importanti direttive dell’Unione Europea che interessano proprio l’imposta su valore aggiunto. Le direttive cui far riferimento sono la numero 2020/285 del Consiglio del 18 febbraio 2020 e la numero 2022/542 del Consiglio del 5 aprile 2022. Tutte le informazioni relative a questi cambiamenti possono essere recuperate sul nuovo portale digitale avviato di recente dalla Commissione europea.
Partite Iva, quali sono le novità in arrivo
Le novità riguardano il regime agevolato utilizzato dalle piccole e medie imprese (Pmi), che consente a quelle che operano all’interno delle UE di vendere beni e servizi con esenzione Iva, con una riduzione degli oneri amministrativi connessi proprio a questa imposta.
La prima novità riguarda la gestione dell’Iva relativa a operazioni con partner esteri, ma che siano interni all’Unione. Sarà infatti possibile scegliere un regime transfrontaliero, per imprese con fatturato inferiore ai 100mila euro all’anno. Con questa novità le saranno messe sullo stesso piano le Pmi con sede nell’UE con le imprese che operano nell’Unione, ma che non vi sono stabilite. Ambedue potranno accedere a questo regime agevolato transfrontaliero.
Per scegliere questo regime occorre fare una dichiarazione al Paese UE dove è situata la residenza fiscale dell’impresa. A quest’ultima sarà assegnato un numero identificativo EX da usare per i rapporti commerciali per i qali si ha diritto all’esenzione Iva. La seconda novità riguarda la possibilità di adottare un regime di franchigia Iva.
Ad essere coinvolte soprattutto le imprese che operano n stati con regimi forfettari e abbiamo fatturati annuali non oltre gli 85mila euro annuali. I singoli Stati dell’UE avranno comunque la possibilità di applicare delle soglie settoriali.
Le nuove regole partiranno dal primo gennaio del 2025, ma le Pmi avranno ancora l’opportunità di seguire le regole nazionali, l’adesione al nuovo regime non è infatti obbligatoria. Sono escluse dalla novità le transazioni occasionali che riguardino la vendita di terreni, fabbricati o porzioni di fabbricati.
Escluse anche le vendite transfrontaliere di mezzi di trasporto nuovi e tutte le operazione commerciali che i singoli Stati decideranno di non far rientrare nel nuovo regime Iva.